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Arte dal '200 al '600

Una miniera inesauribile. Collezionisti e antiquari di arte islamica. L’Italia e il contesto internazionale tra Ottocento e Novecento

40,00

Il volume di Daniela Cecutti, pubblicato in occasione della XXVIII Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze (5-13 ottobre 2013), costituisce un’approfondita e dettagliata analisi dei passaggi culturali e commerciali che, attraverso l’attività di antiquari, collezionisti e mercanti, hanno determinato la fortuna critica dell’arte islamica in Italia tra Ottocento e Novecento. Vengono presentate le figure di celebri antiquari, a partire da Stefano Bardini, e le loro relazioni con musei italiani e internazionali e presi in esame le opere commercializzate dagli stessi nel corso degli anni: tappeti, ceramiche, avori, metalli, armi, vetri e cristalli di rocca.

 

 

2013, cm 24 × 28, pp. 312, illustrazioni in b/n e 40 tavole a colori, softcover

 

ISBN 978-88-6394-062-6

Nelle stanze dei granduchi. Dagli Uffizi ad Arezzo: opere scelte dalle collezioni medicee

22,00

La mostra è dedicata al collezionismo dei Medici, attività portata avanti con passione e continuità attraverso diverse generazioni, fino a riunire i capolavori che hanno poi formato il nucleo originale della Galleria degli Uffizi. Tutte le opere presenti in catalogo sono provenienti dalla Galleria degli Uffizi e coprono un arco temporale dal Cinquecento al Settecento. Il collezionismo ne è il filo conduttore che collega il tema della mostra con la sua ambientazione, la Casa Museo di Ivan Bruschi ad Arezzo, sede di una storica collezione d’arte.

 

 

2014, cm 17 × 24, pp. 144, illustrazioni a colori, hardcover

 

ISBN 978-88-6394-074-9

Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli nelle terre di Castelfiorentino

22,00

Catalogo della mostra dedicata ai pittori presenti sul territorio di Castelfiorentino ed in Valdelsa nella seconda metà del Quattrocento, con particolare attenzione a Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli. Quattordici prestigiose opere collegate storicamente e artisticamente ai maestosi tabernacoli della Visitazione e della Madonna della Tosse, affrescati da Benozzo Gozzoli fra il 1484 ed il 1491 e conservati nel Be.Go., il nuovo museo dedicato all’artista. Accanto ai dipinti di Cosimo Rosselli e di Benozzo Gozzoli, è possibile ammirare opere di Neri di Bicci, Alesso di Benozzo, Bernardo di Stefano Rosselli e altri importanti, anche se meno conosciuti, maestri del tardo Quattrocento. Tra i capolavori presenti in mostra la Madonna col Bambino e Angeli tra i santi Domenico e Caterina d’Alessandria di Beato Angelico proveniente dai Musei Vaticani.

Saggi di Antonio Natali, Anna Padoa Rizzo, Serena Nocentini, Nicoletta Pons, Silvano Mori, Annamaria Bernacchioni, Stefania Bertini e Alice Vignoli.
Schede di catalogo a cura di Serena Nocentini, Gerardo de Simone, Marta Onali, Nicoletta Pons, Annamaria Bernacchioni, Riccardo Gennaioli.

 

Esposizione: Castelfiorentino, BeGo Museo Benozzo Gozzoli, 30 aprile – 31 luglio 2011

 

 

2011, cm 17 × 24, pp. 202, illustrazioni a colori, hardcover

 

ISBN 978-88-6394-025-1

 

Jacopo del Casentino e la pittura a Pratovecchio nel secolo di Giotto

22,00

Territorio ricco di storia, oltre che di bellezze naturali, il Casentino conserva ancora oggi molti capolavori d’arte medievale e rinascimentale che attestano i suoi stretti legami con Firenze, in virtù dei floridi commerci e dell’appartenenza dell’intera regione alla vasta diocesi di Fiesole. La mostra, la quattordicesima della collana “La città degli Uffizi”, si prefigge di portare all’attenzione del pubblico lo straordinario patrimonio d’arte locale, dialogando con i capolavori conservati nella Galleria degli Uffizi. L’esposizione prende spunto dalla figura mitica di Jacopo di Landino, pittore nativo di Pratovecchio che Vasari identificava con quel Jacopo del Casentino, contemporaneo di Giotto, di cui la Galleria degli Uffizi possiede l’unica opera firmata, il piccolo trittico donato da Guido Cagnola al museo nel 1947. Sebbene nessuna opera del maestro rimanga sul territorio, le tavole del Maestro di Varlungo di Stia e di Romena, il trittico datato 1357 nella chiesa di Pagliericcio, gli affreschi di Taddeo Gaddi a Poppi, attestano l’esistenza di una fervente vita artistica che ha inizio già alla fine del XIII secolo e che proseguirà nella seconda metà del Trecento con le opere di Giovanni del Biondo, anch’egli di probabile origine casentinese seppure formatosi a Firenze nella bottega di Nardo di Cione.
Saggi di Antonio Natali, Daniela Parenti, Sara Ragazzini, Paolo Pirillo, Isabelle Chabot Francesco Pasetto.
Schede di catalogo a cura di Daniela Parenti, Angelo Tartuferi, Sonia Chiodo, Sara Ragazzini, Patrizia Naldini, Alberto Lenza.

 

Esposizione: Pratovecchio, Teatro degli Antei, 14 giugno – 19 ottobre 2014

 

 

2014, cm 17 × 24, pp. 128, illustrazioni a colori, hardcover

 

ISBN 978-88-6394-072-5

Giovanni Martinelli. Pittore di Montevarchi. Maestro del Seicento fiorentino

22,00

Si tratta della prima esposizione monografica dedicata a Giovanni Martinelli, una delle figure più affascinanti ed enigmatiche della pittura del Seicento, ma allo stesso tempo, se si esclude la ristretta cerchia degli specialisti, una delle meno conosciute. Una sorte avversa sembra essersi accanita ingiustamente sul pittore condannandolo, per lungo tempo, all’oblio fin dal silenzio dei biografi, a partire da Filippo Baldinucci che non gli dedica un profilo nelle sue Notizie de’ professori del disegno da Cimabue in qua. Pochi i dipinti datati e quelli ricordati dalle fonti dispersi o distrutti. Una fama di uomo difficile, litigioso, spesso inadempiente nella consegna dei quadri, è il ritratto che emerge dai registri dell’Accademia del Disegno a Firenze dove Martinelli compare coinvolto in più di venticinque cause, tra il 1621 e il 1659, anno della sua morte. La mostra odierna è dunque l’occasione per una grande riscoperta: una selezione di trentacinque capolavori, ventisette dipinti e otto disegni, provenienti sia da musei italiani come da prestigiose collezioni private, presentati secondo un ordine cronologico e tematico, che intende restituire a questo importante artista il giusto riconoscimento.
Saggi di Antonio Natali, Riccardo Spinelli, Ilaria Della Monica, Sandro Bellesi, Andrea Baldinotti.
Schede di catalogo a cura di Riccardo Spinelli, Liletta Fornasari, Donatella Pegazzano, Nadia Bastogi, Silvia Benassai, Ilaria Della Monica, Andrea Baldinotti, Roberto Contini, Giovanni Pagliarulo.
Esposizione: Montevarchi, Auditorium Comunale, 19 marzo – 19 giugno 2011.
Collana: ‘La città degli Uffizi’, n. 6

 

 

2011, cm 17 × 24, pp. 184, illustrazioni a colori, hardcover

 

ISBN 978-88-6394-024-4

Condivisione di affetti. Firenze e Santo Stefano di Sessanio. Opere d’arte dalla Galleria degli Uffizi

22,00

 

Il libro nasce in occasione della mostra “Condivisione di affetti. Firenze e Santo Stefano di Sessanio. Opere dalla Galleria degli Uffizi” allestita a Santo Stefano di Sessanio, piccolo borgo in provincia dell’Aquila gravemente colpito dal terremoto. Gli Uffizi, attraverso l’Associazione Amici degli Uffizi (nata dopo l’attentato mafioso di via dei Georgofili nel 1993) manifestano una concreta solidarietà al paese mettendo a disposizione una scelta di opere provenienti dalla Galleria fiorentina e restaurate o donate proprio dagli Amici degli Uffizi.
Collana: ‘La città degli Uffizi’, n. 8

 

 

2011, cm 17 × 24, pp. 152, illustrazioni a colori, hardcover

 

ISBN 978-88-6394-032-9

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Bernardo Buontalenti e la Grotta Grande di Boboli

29,00

La monografia è dedicata alla Grotta Grande nel Giardino di Boboli di Palazzo Pitti, opera straordinaria del tardo Rinascimento fiorentino, e sulla figura del suo artefice, il poliedrico artista, architetto e designer Bernardo Buontalenti.

Il volume contiene otto saggi dei maggiori esperti italiani della materia che analizzano, dal punto di vista storico-artistico ed ermeneutico, le caratteristiche e i significati della Grotta. In particolare Sergio Risaliti presenta la figura del committente, Francesco I de’ Medici, e offre una lettura della Grotta in funzione delle vicende biografiche e affettive del Granduca. Cristina Acidini ripercorre le tappe della storia culturale del freddo in relazione ai centri di potere in Toscana e in Italia, a partire dall’iconografia della “Madonna della Neve” fino alla realizzazione delle ghiacciaie in Boboli. Alessandro Cecchi scrive una storia della Grotta passando in rassegna molti documenti anche inediti. Mino Gabriele analizza i significati iconologici e simbolici della Grotta, arrivando a formulare interpretazioni inedite e suggestive. Francesco Vossilla tratta delle sculture contenute nella Grotta; mentre Carlo Cinelli si occupa degli affreschi di Bernardo Poccetti e delle enigmatiche decorazioni parietali. Valentina Conticelli contestualizza la Grotta in quello stupefacente sistema architettonico mediceo che è il Corridoio Vasariano, che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti. Infine Carlo Francini torna sulla figura di Buontalenti e descrive le altre opere architettoniche da lui realizzate nella città di Firenze.

La seconda parte del volume è interamente visiva e costituisce un viaggio emozionante e ‘a passo d’uomo’ – fatto di avvicinamenti, di soste, di sguardi, di scoperte inattese, di sussulti di stupore – all’interno dei tre ambienti che compongono la Grotta. Le immagini fotografiche sono state realizzate dal fotografo e art director Luca Stoppini, con l’intento di offrire uno sguardo nuovo, artistico, sull’opera, lontano da un’idea di apparato iconografico didattico e didascalico. La Grotta viene così restituita al lettore in tutta la sua fantasia morfologica e nella sua complessità cromatica. Il lavoro sui colori e sulle luci racconta le infinite metamorfosi che avvengono nella Grotta con il mutare delle ore del giorno e delle stagioni, e grazie agli spostamenti del visitatore che è chiamato a essere parte attiva nel far scaturire figure e suggestioni.

 

 

2012, cm 20 × 24, pp. 180, illustrazioni a colori, hardcover

 

 

ISBN 978-88-6394-038-1

Il Principe dello Studiolo. Francesco I dei Medici e la fine del Rinascimento fiorentino

25,00

“Un classico della storiografia artistica fiorentina”, come è stato definito, Il Principe dello studiolo di Luciano Berti, pubblicato nel lontano 1967, viene qui nuovamente riproposto con prefazione di Antonio Natali ed una premessa alla nuova edizione scritta dall’autore. Il volume segna una svolta negli studi del “tardomanierismo” fiorentino e, in particolar modo, sul protagonista assoluto di quella ricchissima stagione artistica: Francesco I de’ Medici (1541-1587), figlio e successore di Cosimo I, una delle più intriganti personalità del XVI secolo. Il Principe fu ineguagliabile mecenate di artisti e scienziati, creatore della Galleria degli Uffizi, del teatro Mediceo e della favolosa Villa di Pratolino, protettore di decine di pittori, scultori e architetti (tra questi Alessandro Allori, Giambologna e Buontalenti), instancabile sperimentatore e promotore di nuove tecniche e produzioni artistiche (la porcellana, il cristallo di rocca artificiale o il commesso di pietre dure), eccentrico collezionista di arte antica e moderna: una personalità multiforme compendiata nel prodigioso studiolo di Palazzo Vecchio, che dà il titolo al volume, scrigno segreto realizzato per contenere il suo straordinario mondo diviso fra arte e natura, scienza e magia, andato irrimediabilmente disperso alla sua morte.

La presente ristampa, secondo volume della collana di studi “Varianti” diretta da Antonio Natali, è arricchita da una nota di aggiornamento bibliografico redatta da Luciano Berti.

 

 

2002, cm 18 × 25, pp. 589, 223 illustrazioni in b/n e 23 tavv. a colori, hardcover

ISBN 978-88-87700-92-3

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