Arte del '900

Il tarlo polverizza anche la quercia. Le memorie di Galileo Chini

14,00

Negli ultimi anni della sua vita, a partire dal 1949, il pittore fiorentino Galileo Chini scrisse una serie di appunti con l’obiettivo di fissare su carta le proprie memorie e, forse, farne in seguito un’opera letteraria. Colpito da un grave e progressivo indebolimento della vista Chini riuscì a scrivere di proprio pugno soltanto il primo dei cinque quaderni utilizzati; gli altri furono scritti sotto dettatura dalla moglie Elvira. Sebbene sia rimasto in uno stadio embrionale, questo racconto autobiografico è fondamentale per approfondire la vicenda artistica e intellettuale di uno dei più importanti artisti italiani della prima metà del secolo scorso e per entrare in contatto con i suoi pensieri intimi, la sua visione del mondo, la sua sensibilità di artista e la sua spigliata verve narrativa.
2014, cm 15 × 21, pp. 93, illustrazioni in b/n, softcover

 

ISBN: 978-88-6394-081-7

Action painting. Scritti sulla pittura d’azione.

15,00

Una accurata selezione di testi di Harold Rosenberg, massimo esegeta dell’Action Painting, curati e tradotti da Marco Cianchi con materiale documentario a cura della Fondazione Toti Scialoja di Roma. Rivolto agli specialisti e al grande pubblico, questo volume intende anche contribuire alla riscoperta di uno dei principali critici d’arte del Novecento, testimone della pittura americana negli anni Cinquanta e compagno di strada di quei maestri (Pollack, de Kooning, Hofmann, Newman, Rothko, e altri, qui ampiamente trattati) che spostarono da Parigi a New York la capitale dell’arte moderna.

 

 

2006, cm 12 × 20, pp. 184, illustrazioni in b/n, softcover

 

ISBN 978- 88-88967-29-X

Galileo Chini. La Decorazione del Palazzo Comunale di Montecatini Terme

14,00

 

Nel 1910 Galileo Chini venne incaricato di decorare il Prah-ti-nam, il fastoso salone del trono di Bangkok, progettato dagli architetti Annibale Rigotti e Mario Tamagno per conto del re Re Chulalongkorn del Siam Rama V. Esperienza impareggiabile che tenne l’artista lontano dall’Italia per oltre due anni arricchendone in modo notevole il linguaggio artistico, evidente fin dalla Biennale di Venezia del 1914, e che, assieme alla maturazione e rinnovamento stilistico vissuto dall’artista nel periodo della Grande Guerra, porterà i frutti anche nella decorazione del Palazzo Comunale di Montecatini Terme. Qui, nel 1918, l’artista realizzò il ciclo di affreschi sulla volta dello scalone, una celebrazione pacata e poetica del ritorno alla pace dopo i disastri della guerra dedicata al lavoro, al commercio e all’arte in un ritrovato periodo di armonia e prosperità: opera modernissima tratteggiata da Fabio Benzi, massimo conoscitore dell’arte di Galileo Chini. Completa l’agile volumetto un saggio di Roberto Pinochi dedicato alla realizzazione del Palazzo Comunale di Montecatini Terme, opera dell’architetto Raffaello Brizzi.

 

2018, cm 15 × 21, pp. 64, illustrazioni a colori, softcover

 

ISBN: 978-88-6394-136-4

La casa delle vacanze. La casa-atelier di Galileo Chini nel centenario dell’edificazione 1914-2014

14,00

I dipinti che Galileo Chini dedicò alla sua residenza estiva a Lido di Camaiore rivelano chiaramente la sua profonda e moderna capacità di interpretare il suo tempo. Per Chini, come per gli artisti europei che avevano sviluppato un’analoga sensibilità, l’appartarsi dai clamori delle avanguardie e degli agoni pubblici costituiva infatti un vero e proprio motivo lirico, un fatto di stile artistico e di vita. Costruita dall’amico architetto Giusti, nel 1914, subito dopo il ritorno di Chini dal Siam, dove il pittore aveva vissuto una prolungata e fondamentale esperienza artistica e professionale, la “casa delle vacanze” in Versilia diveniva, ben più della casa-studio di Firenze, il luogo elettivo di emozioni e di ricordi, luogo psicologico e crogiuolo poetico.

2014, cm 15 × 21, pp. 56, illustrazioni a colori, softcover

 

ISBN: 978-88-6394-080-0

Incisioni di Mino Maccari per “Il Selvaggio” 1924-1943. Collezione Tito Balestra

13,00

“Il Selvaggio” è stato il foglio più originale che si sia pubblicato in Italia durante il ventennio fascista. Mino Maccari, primo redattore del giornale fondato nel 1924, vi ha pubblicato nel corso degli anni oltre duecento opere tra disegni, linoleum e xilografie. Opere, a giudizio di Carlo Ludovico Ragghianti, che non vanno valutate come semplici “illustrazioni” ma come immagini che “per essere chiari oltre ogni possibile equivoco, sono esaurienti nel loro esclusivo e totale significativo estetico, come le opere grafiche di Goya, Daumier, Lautrec”. Di questi piccoli capolavori d’arte grafica il volume, curato da Flaminio Balestra, presenta quaranta esemplari appartenenti alla ricchissima collezione del grande poeta Tito Balestra di Longiano, amico e collezionista di alcuni tra i maggiori artisti attivi in Italia intorno alla metà del Novecento.
 

 

1998, cm 21 × 30, pp. 62, softcover

 

ISBN 978-88-86404-67-0

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