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La-ruota-del-tempo_maschiettoeditore

di Isabella Michetti

È un percorso, quello artistico di Marco Bagnoli, che si sviluppa ininterrotto dagli anni ‘70 e che lo ha visto prendere parte, tra le altre, a manifestazioni quali la Biennale di Venezia o Documenta a Kassel. Ha esposto a Parigi, Amsterdam, Ginevra, Lione, Grenoble, a Valencia e a Praga; in Italia, al Centro Pecci e al Castello di Rivoli, a Napoli, Roma e Firenze. Dall’atelier a Montelupo Fiorentino la sua ricerca prosegue, e il volume La ruota del tempo (edito da Maschietto Editore nel 2013 in occasione della mostra Araba Fenice, personale tenutasi presso la Limonaia del Giardino di Boboli a Firenze) è l’occasione di uno sguardo di insieme sull’opera di uno degli artisti italiani contemporanei più apprezzati a livello internazionale. A cura di Bagnoli stesso, con la collaborazione di Sergio Risaliti e Antonella Nicola, si compone di 3 serie di tavole: le 8 di Ema Kham Sum, con fotografie di Attilio Maranzano; quelle dei Sette dormienti in sette pose sedute; infine, Parole Donnée, 24 tavole ricavate da fotografie scattate da Bagnoli durante un viaggio in Tibet. Su tutte, l’intervento autografo di Bagnoli, che degli studi scientifici dei tempi dell’università ha mantenuto l’impianto razionale e matematico del primo approccio alla realtà, come anche la consapevolezza che rimarranno sempre altre scoperte da fare, altre dimensioni da affrontare. Ma Bagnoli è anche poeta e scultore e artista nell’accezione più generosa del termine, uno spirito dedito all’indagine filosofica e spirituale. Sa che non esiste solo quello che si vede e che quello che esiste lascia indizi di sé alla portata di chi, insieme agli occhi, si dispone ad aprire il pensiero. Non di sola razionalità ma pure di intuizione è fatta l’indole dell’uomo che crea, e la creazione non è mai davvero ex novo ma risulta da tutto quello che l’ha preceduta e determina tutto quello che verrà dopo. Dietro ogni opera di Marco Bagnoli ”si intravede un viaggio”, per usare l’immagine di Cristina Acidini nel saggio in apertura di volume. Da ogni segno traspare una spiccata attitudine alla ricerca, l’anima dell’avventuriero assetato di culture altre che si fanno, una volta interiorizzate, strumenti del mestiere di artista. La sua conoscenza di quello che travalica il segno del noto, il conforto del familiare, è minuziosa ai limiti dell’aneddotico; una padronanza che non resta però giustapposizione sterile di spunti e si propone, piuttosto, come ricostruzione del bisogno comune agli uomini di interrogarsi sul proprio senso e destino. Mito e magia, Oriente e Occidente, alchimia e scienze sacre: dicotomie bibliche che si dissolvono in unità, nel segno di una sintesi che non avverrà mai ma che è necessario non smettere di ricercare. Immagini e parole e immagini di parole si avvicendano, si rincorrono, per trovare i più autentici e diversi significati. Si torna così alle forme primordiali della geometria pura, dalla ellissi fino al punto, ancora avanti fino all’origine. E in una banda rossa o in una parabola specchiante si può allora intuire l’invito ad accedere a dimensioni ulteriori rispetto a ciò che è solo apparente e condannato a dissolversi.
Il volume Marco Bagnoli. La ruota del tempo è disponibile anche in inglese  The Wheel of Time.

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